L’argomento di oggi sembra adatto solo agli scienziati ma non è così. Continuando a leggere scoprirai ciò che devi sapere su antropologia e alimentazione: come si è evoluta la nostra cultura alimentare e la struttura corporea dell’uomo? Nel tempo l’essere umano ha fatto passi da gigante e grandi cambiamenti, quello a cui siamo abituati attualmente è il risultato di molti anni di evoluzioni. Grazie a ricerche e studi nell’ambito di genetica, biochimica e fisiologia, abbiamo a disposizione tante informazioni tutte da scoprire. Eccone un piccolo ma interessante riassunto.
All’inizio l’uomo era vegetariano
Forse non lo sapevi, ma le ricerche affermano che durante il Pliocene l’ominide era vegetariano. Stiamo parlando di circa 5 – 2.5 milioni di anni fa, un periodo in cui ad abitare sulla Terra erano gli Australopitechi, gli Ardipiteci e i primi Parantropi. Vivendo nelle foreste e nelle praterie, si nutrivano di frutta selvatica e foglie ricche di acqua (alimentazione folivora). Quella del Pliocene era quindi una dieta carica di carboidrati a rapido assorbimento. Conseguentemente, sempre parlando di antropologia e alimentazione, è facile ipotizzare che queste prime specie non potevano sviluppare la resistenza all’insulina. Avevano un metabolismo in grado di usare appieno l’energia offerta dal glucosio, senza però accumulare troppi grassi.
Purtroppo la loro dieta era inoltre ricca di carboidrati poco digeribili e di vitamina C. È stato riscontrato che l’organismo dei primati aveva smesso di sintetizzare questa vitamina proprio per via dell’abbondante quantità presente nel cibo consumato. Fortunatamente il relativo gene è stato mantenuto intatto, seppur inattivo.
Dalla dieta vegetariana del Pliocene alla carne del Paleolitico
Durante il Paleolitico l’ominide iniziò a nutrirsi di cibi vegetali sempre più sostanziosi. Le ricerche in tema di antropologia e alimentazione ci raccontano che con il tempo il corpo dell’Homo habilis, Paranthopus bosei e robustus sviluppò un apparato masticatore più robusto. Poi anche un corpo più alto e possente. Cominciò a mangiare le larve di insetti che trovava nel terreno, i parassiti presenti sulle piante e sulla carne delle carcasse degli animali morti.
Successivamente nacquero le società di lavoratori, i cacciatori e i ricercatori di cibo, e l’ominide iniziò a mangiare la carne degli animali. È da questo periodo preistorico che prende vita la dieta Paleo che conosciamo oggi (scarica il nostro ebook per provare tante ricette Paleo!).
Antropologia e alimentazione: l’Homo erectus
Si ipotizza che la grande variazione climatica di quel periodo favorì la comparsa di ominidi caratterizzati da una statura più alta. Questa caratteristica consentiva la formazione delle ghiandole sudoripare e richiedeva un sistema osteo-muscolare molto più sviluppato. Questa necessità portò l’uomo ad aver bisogno di un’alimentazione sempre più ricca di carne e quindi di proteine. In questa fase evolutiva l’essere umano sviluppò anche un complesso dentale meno robusto, questo perché la masticazione della carne era diventata molto più semplice per lui.
Le ricerche riguardanti antropologia e alimentazione ci indicano che l’ominide cominciò anche a presentare una nuova forma di torace, a seguito della riduzione della lunghezza dell’intestino. Anche questo cambiamento della struttura corporea è strettamente legato all’evoluzione dell’alimentazione. Infatti, un intestino molto lungo serviva ad estrarre le sostanze nutritive da alimenti carichi di fibre resistenti all’azione degli enzimi digestivi. Un intestino più corto è idoneo alla digestione della carne, ovvero un cibo ad alto contenuto di nutrienti e di rapida digeribilità.
Circa 1.6 – 1.4 milioni di anni fa, grazie all’evoluzione troviamo l’Homo erectus, che imparò a cuocere gli alimenti, per renderli ancora più digeribili e conservarli meglio. Questo, però, comportò una perdita di una buona parte dei nutrienti assimilati grazie al cibo.
L’evoluzione fino ad oggi
Da quel momento le cose cambiarono ancora. Circa 600.000 anni fa nacquero l’Homo heidelbergensis, neardertalensis e sapiens. La caccia diventò sempre più parte della quotidianità dell’essere umano e gli uomini cominciavano sempre più ad assomigliare a quello che siamo oggi. Il corpo imparava ad assorbire bene e in modo completo tutti i nutrienti, e il cervello cominciava a diventare sempre più grande e funzionale.
Gli studi riguardanti antropologia e alimentazione affermano che in questo periodo si cominciarono a mangiare i cereali. Si iniziò inoltre a progredire anche a livello tecnologico e da un punto di vista delle colture. Pian piano siamo arrivati a coltivare il frumento (circa 10.000 anni fa), poi anche il mais (1000 anni più tardi) e gli antichi cinesi cominciarono a coltivare il riso più di 8000 anni fa. Insieme alle colture siamo cambiati anche noi, sia a livello fisico che mentale.
Antropologia e alimentazione: le nostre conclusioni
Di certo non è facile lavorare sul DNA antico e studiarlo correttamente. È stato contaminato e i resti da esaminare sono pochi. Tuttavia, sappiamo con certezza che il nostro DNA attuale è cambiato moltissimo, ha fatto passi da gigante e si è evoluto insieme ai cambi di alimentazione presenti nella storia dell’uomo. Le ricerche su antropologia e alimentazione affermano che siamo diventati sempre più “umani” in particolare a partire dal Paleolitico. È in quel periodo che il corpo è diventato più forte e robusto… Anche per questo è una buona idea seguire la dieta Paleo! Scarica le ricette più gustose cliccando QUI!
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