Vuoi sapere se il Kamut è Paleo? Seimila anni: è questa l’età che le ricerche scientifiche attribuiscono a questo cereale ritenuto originario dell’Asia. Il Kamut è un parente lontano del grano duro, quello che per intenderci in Italia viene utilizzato per produrre la pasta. Per essere precisi, si tratta della specie Triticum turgidum, sottospecie turanicum, appartenente alla famiglia delle Graminacee e allo stesso genere del grano. Queste informazioni possono far sorgere un po’ di dubbi, non è vero? Non preoccuparti, adesso entreremo più nel dettaglio. (Scarica subito il nostro ebook di ricette per assaporare al più presto alcune delle più gustose pietanze Paleo!)
Un po’ di storia
Per rispondere a tutti coloro che vogliono sapere se il Kamut è Paleo, dobbiamo innanzitutto fare un salto indietro nel tempo. Nel 1977, un certo Bob Quinn, agricoltore del Montana, stava leggendo il retro di una confezione di cereali prodotti dalla società Corn Nuts. In quel momento si ricordò di un grano gigante comparso in una fiera agricola locale diversi anni prima e del quale poi non si seppe più nulla. Bob propose alla società Corn Nuts un investimento nell’utilizzo del mitico “Grano del Re Tut”. La coltivazione sarebbe stata avviata anche grazie all’aiuto del padre di Bob, Mack Quinn, anche lui agricoltore.
Questi appassionati si resero subito conto di avere per le mani una specie vegetale veramente interessante, dotata di incredibili potenzialità. Proprio per questo si misero al lavoro facendo riprodurre e selezionando i chicchi in loro possesso, fino ad ottenere da pochi semi ben 41 chilogrammi di cereali. Purtroppo la Corn Nuts perse presto interesse nello sfruttamento di questo cereale. Così si tirò indietro dal progetto e il Kamut venne “dimenticato” una seconda volta.
Dal 1986 ai giorni nostri
Prima di arrivare al punto, e di capire se il Kamut è Paleo oppure no, è utile altresì parlare del 1986. È proprio in questo anno che questo cereale tornò alla ribalta e venne esibito presso una fiera alimentare californiana. Da quel momento il Kamut cominciò ad essere seminato su grandi appezzamenti di terreno. Due anni più tardi, una società americana (la Royal Angelus Macaroni Company) decise di produrre un tipo di pasta utilizzando proprio questo grano gigante, commercializzandolo con il marchio KAMUT®.
L’anno successivo, nel 1989, una seconda società, ovvero la Pacific Bakery, mise in commercio il primo pane Kamut prodotto da agricoltura biologica. Nel 1991 la Arrowhead Mills avviò la commercializzazione di fiocchi di Kamut per la prima colazione. Proprio in quest’anno avvenne la prima esportazione di farine e chicchi di grano Kamut verso l’Europa.
Come abbiamo visto dalla storia, in realtà ci si dovrebbe riferire al Kamut come al… KAMUT®. Quest’ultimo, infatti, non è il nome generico di una varietà di grano ma il marchio registrato della Kamut Enterprises of Europe bvba e di Kamut International ltd. Questo marchio viene utilizzato per “contraddistinguere e commercializzare una specifica ed antica varietà di grano e per garantirne determinate caratteristiche”.
Ma il Kamut è Paleo oppure no: prima parliamo delle caratteristiche
Attualmente il Kamut è un marchio registrato non solo negli USA, ma anche in Canada e in Europa. In particolare, secondo il Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, si tratta di una “varietà specifica e protetta”. La sua denominazione commerciale ufficiale nel nostro Paese è “Grano Khorasan KAMUT®” (Triticum turgidum ssp. turanicum).
Chi vuole scoprire se il Kamut è Paleo, dovrebbe in primo luogo considerare che questo alimento contiene una notevole quantità di glutine. Nonostante questo, alcune ricerche hanno dimostrato che la maggior parte dei soggetti intolleranti al grano comune è in grado di consumare il Kamut senza incorrere in problemi di tipo digestivo o allergico. Tuttavia il Kamut non può essere consumato dalle persone a cui è stata diagnosticata la celiachia, ma solo da chi soffre di una lieve intolleranza al glutine.
La parola all’esperto
Per concludere vogliamo citare l’opinione di Mark Sisson, un autore americano, esperto di fitness, atleta e food blogger.
“Mark believes that the agricultural revolution was a big mistake because once agriculture developed, we had a cheap source of calories that easily converts to glucose, raising insulin and causing us to tend to store body fat. Grains also contain a number of anti-nutrients like gluten and lectins which cause autoimmune diseases. The bottom line is that our body has not evolved to take in grains. Grains do not have vitamins or minerals. Barley and rye are a little better than wheat and corn, and white rice is not as bad. Also, quasi-grains like quinoa, spelt, kamut can be occasionally included in the diet.”
Allora il Kamut è Paleo?
In sostanza Mark Sisson crede fortemente che la rivoluzione agricola sia stata un grosso errore perché, una volta sviluppata l’agricoltura, abbiamo trovato una fonte di calorie economica: i cereali. Questi ultimi si convertono facilmente in glucosio, aumentando l’insulina e promuovendo l’immagazzinamento di grasso corporeo. Come ben sappiamo, i cereali contengono anche glutine e lectine, ovvero sostanze che causano malattie autoimmuni. Mark afferma che il nostro corpo non si è abbastanza evoluto per riuscire a digerire i cereali. Dice inoltre che l’orzo e la segale sono un po’ meglio del grano e del mais. I “semi-cereali” – come la quinoa, il farro e il Kamut – possono invece essere inclusi nella dieta occasionalmente.
Quindi, il Kamut è Paleo? In realtà no: abbiamo cominciato ad assaporarlo solo durante il secolo scorso! Tuttavia, consumarlo ogni tanto non è di certo un peccato. Puoi trovare tante interessanti ricette Paleo direttamente QUI.
N.B.
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gillo dice
Anche qui, il kamut è paleo o no?
admin dice
Direi di si..