C’è un legame tra latticini e cancro alla prostata? Ci sono tanti dettagli da conoscere a riguardo. Di certo i latticini non sono facili da digerire e non fanno parte degli alimenti consumati dai nostri avi. Ecco perché non sono ammessi nella dieta Paleo (puoi trovare tante ricette Paleo QUI). In questo articolo andremo ad elencare alcune informazioni in più che ti faranno capire se e quale correlazione esiste tra latticini e cancro alla prostata.
Il Physicians’ Health Study
Proprio come si evince dal nome, il Physicians’ Health Study è un recente studio eseguito prendendo in esame la salute di ben 20.885 medici americani. Questi soggetti sono stati osservati e studiati per 13 anni, precisamente dal 1982 al 1995. Sono stati divisi in due gruppi: il primo mangiava 2 porzioni e mezzo di latticini al giorno e il secondo mezza porzione al giorno o niente. (1 porzione = 100 grammi di formaggio fresco o 30 grammi di formaggio dolce). Il risultato? È stato riscontrato che i soggetti del primo gruppo avevano il 30% di rischi in più, rispetto a quelli del secondo gruppo, per quanto riguarda l’insorgenza di cancro prostatico.
Questo studio è stato diretto dalla dottoressa June Chan e dai suoi colleghi dell’Università di Harvard (USA). È stato pubblicato nell’ottobre del 2001 sull’American Journal of Clinical Nutrition. Il Physicians’ Health Study è il sedicesimo lavoro che ha dimostrato la presenza di una correlazione tra latticini e cancro alla prostata.
Altre ricerche da non sottovalutare
Un altro studio dell’Università di Harvard ha accertato che i soggetti che assumevano alte quantità di latticini avevano una probabilità del 70% in più di sviluppare il cancro prostatico. In questa ricerca si è accertato che i soggetti che bevevano 2 bicchieri o più di latte al giorno avevano il doppio della probabilità di sviluppare il tumore rispetto a quelli che non bevevano latte o che ne bevevano molto meno. Una ricerca tenuta in 41 Paesi ha inoltre osservato che, con l’aumento del consumo di latticini a livello nazionale, si registra anche un aumento del cancro della prostata nella nazione in oggetto.
Latticini e cancro alla prostata: i livelli di IGF-1
Sempre parlando di latticini e cancro alla prostata, vogliamo citare anche i risultati di un recente studio pubblicato sul British Journal of Cancer. Questa ricerca ha confermato che i livelli di IGF-1 (Insuline Growth Factor, fattore di crescita insulino-simile) possono giocare un ruolo fondamentale nell’insorgenza di vari tipi di cancro. Questi livelli sono più alti nel sangue di soggetti che mangiano carne e latte (+9% rispetto ai vegetariani). Come dice Wikipedia, gli IGF-1 sono un gruppo di ormoni peptidici dalle proprietà anaboliche, prodotti principalmente dal fegato e in minor quantità dai condroblasti differenziati. Più nello specifico stiamo parlando di un polipeptide considerato cancerogeno se presente nel sangue in quantità elevate.
È stato riscontrato che l’Insuline Growth Factor è formato da 70 aminoacidi che resistono ai processi digestivi. Questo polipeptide è prodotto nel fegato e in altri tessuti e la sua produzione è regolata dall’ormone della crescita. La sua produzione declina con l’età: a 70 anni si riduce del 50%.
Una dieta ricca di proteine animali, soprattutto quelle contenute nel latte, fa aumentare in modo considerevole i livelli di IGF-1 nel sangue. Alcuni studi su latticini e cancro alla prostata hanno osservato che, mangiando 3 porzioni al giorno di latte scremato per 12 settimane, l’IGF-1 nel sangue aumenta del 10%.
Lo studio dell’Insuline Growth Factor
L’IGF-1 è un potente fattore di crescita cellulare per il cancro e il suo livello nel sangue aumenta del 10% proprio grazie al consumo di latticini. Negli USA il latte di mucche trattate con l’ormone della crescita presenta un aumento da due a 10 volte del tasso di IGF-1 rispetto al latte di mucche non trattate.
Nel 1998 gli studiosi dell’Università di Harvard presero in esame un gruppo di uomini. Successivamente confermarono che coloro che presentavano un tasso ematico di IGF-1 tra 300 e 500ng/ml avevano un rischio di sviluppare un cancro prostatico 4 volte superiore agli uomini con un livello tra 100 e 185ng/ml. L’effetto dannoso era spiccato in particolare nei soggetti sopra i 60 anni: a questa età i soggetti con i più alti livelli di IGF-1 presentavano un aumento del rischio di cancro prostatico di 8 volte.
Sempre in tema di latticini e cancro alla prostata, è utile considerare che nel 1995 alcuni ricercatori americani hanno osservato che l’IGF-1 può favorire l’insorgenza anche di altri tipi di cancro come quello mammario, quello polmonare e del pancreas. In grandi quantità può causare il cancro anche nei bambini.
Latticini e cancro alla prostata: il latte e la vitamina D3
Infine, è utile sottolineare che, secondo alcuni autori dell’Harvard University, i prodotti caseari aumentano il calcio alimentare e al tempo stesso bloccano la produzione della vitamina D3. Quest’ultima svolgerebbe una azione anticancerogena all’interno dell’organismo. Sempre parlando di latticini e cancro alla prostata, è stato riscontrato che nel corpo di chi assume molto calcio (>600 mg/giorno) può constatare una riduzione del 17% di vitamina D3.
In altre parole la correlazione è stata più volte accertata. Pertanto, è una buona idea non esagerare con il consumo di latticini. Se poi vuoi eliminarli dalla tua alimentazione, puoi consultare un nutrizionista e provare la dieta Paleo. Inizia da QUI e scarica subito il nostro libro di ricette che trovi su questa pagina!
Le pubblicazioni che puoi valutare
Puoi trovare i dettagli delle varie ricerche su latticini e cancro alla prostata nelle seguenti pubblicazioni:
- World Cancer Research Fund/American Institute for Cancer Resarch. Washington, DC 1997, PG 311
- Chan JM, Stampfer MJ, Giovannucci EL. Sem Canc boil,1998 a;8:263-73
- Howel MA. Br. J. Cancer1974; 29:238-26
- Armstrong B, Doll R. Int. J. Cancer 1974;29:328-36
- RoseDP, e col Cancer 1986;58:2363-71
- Judith C. Jusskeviche coll. Science. August 24, 1990. Vol. 249
- C. Chen, J-Cell-Phisiol. January ,1994,158 (1)
- S. Li, Exp-Cell-res, March,1994,211 (1)
- Lippman Science, Vol. 259, January29, 1993
- Hankinson S. E. The Lancet, vol 351:351:1393. may9,1998
- Stattin e coll. J. Nation. Cancer Inst. 2000; 92:1910-7
- Toniolo P e coll. Int J Cancer2000; 88:828-32
- Allen NE e coll. Br. J Cancer 2000; 83:95-7
- Coehn JH, E COL. Nat Can Ins 20000; 92:61-8
- Zhang S e coll. J Nat Cancer Inst 1999; 91:547-56
- Cook e coll Cancer 1999; 86:1783. 92
- Rudman, Daniel et all New England Journal of Medicine, Vol 323 July 5, 1990 pp1-6
- Giovannucci e coll. Cancer Res 1998 a; 58:442-7
N.B.
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