Che cosa possiamo imparare dal popolo dei Kitavans? Un ricercatore svedese, Staffan Lindeberg, ha studiato gli abitanti di Kitava, una delle isole Trobriand della Nuova Guinea. Egli sostiene che la morte per infarto improvvisa, per ictus e altre patologie cardiache, non si verifichi mai in questa popolazione. Questo sarebbe da attribuire alla loro dieta simile a quella paleolitica. (Vuoi provare anche tu la dieta Paleo? Scarica il nostro ebook di ricette!)
Alla scoperta del popolo di Kitava
Sull’isola Kitava vivono circa 2.250 persone. Questa popolazione è formata da agricoltori che lavorano la terra proprio come una volta. La loro alimentazione è composta da tuberi (igname, patate dolci e taro), frutta, pesce e cocco. Non consumano latticini, alcool, caffè o tè! L’assunzione di oli, margarina, cereali e zucchero è pari a zero. I cibi occidentali costituiscono meno dell’1% della dieta dei Kitavans.
Il loro livello di attività è solo leggermente superiore a quello delle popolazioni occidentali e l’80% di loro fuma ogni giorno il tabacco naturale. Si stima che la loro assunzione di calorie totali provenga per il:
- 21% da grassi,
- 17% da grassi saturi,
- 10% da proteine,
- 69% da carboidrati.
Cos’altro dovremmo sapere riguardo la ricerca sui Kitavans?
Lo studio di Lindeberg ha esaminato un campione di 220 Kitavans di età compresa tra i 14 e gli 87 anni. In questo gruppo è stato riscontrato un sostanziale abbassamento della pressione arteriosa del sangue, dell’indice di massa corporea e delle pliche cutanee. La pressione arteriosa sistolica era più bassa nel Kitava che in Svezia per gli uomini oltre i 20 anni e le donne over 60. Il colesterolo totale, il colesterolo LDL e i livelli di apolipoproteina B erano inferiori negli uomini over 40 e nelle donne over 60. I trigliceridi erano più alti nei Kitavans di 20-39 anni piuttosto che negli svedesi della stessa età. I livelli di HDL non erano significativamente differenti.
Si è sempre diffidenti riguardo questo tipo di studi effettuati su gruppi particolarmente sani e longevi residenti in aree remote della Terra. Questo perché tante volte si sono riscontrati rapporti in contrasto e le ricerche sono state sconfessate da successivi studi. Tuttavia le ricerche di Lindeberg sono state effettuate nei primi anni ’90 e non sono state screditate da altri studi nei successivi due decenni.
La salute e la dieta sull’isola Kitava
L’assenza di malattie cardiache e ictus è stata dedotta chiedendo informazioni agli abitanti dell’isola. L’opinione di Lindeberg, sul fatto che sia correlata alla dieta, è stata rafforzata dai rapporti dei medici locali che hanno confermato tale tendenza.
Alcuni Kitavans vennero sottoposti all’esame dell’elettrocardiogramma, ma un normale ECG non esclude l’aterosclerosi e le malattie cardiovascolari. Pertanto non si possono avere dati sufficienti per escludere appieno la presenza di queste patologie o altre cosiddette “malattie della civilizzazione” in questa popolazione.
Tuttavia, supponendo per ipotesi che tali malattie non esistano a Kitava, cosa potremmo dedurre? Lindeberg pensa che questo costituisca una prova tangibile per sostenere la dieta paleolitica a base di carne, pesce, verdure, frutta e noci… I Kitavans mangiano più o meno quello che i nostri antenati mangiavano 2.000.000 di anni prima di Cristo.
Chiaramente nessuno è sicuro al 100% che i nostri antenati del Paleolitico mangiassero gli alimenti citati… ma siamo certi che non mangiavano quello che oggi mangia l’uomo evoluto!
La dieta paleolitica e quella degli abitanti di Kitava a confronto
L’alimentazione dei nostri antenati prevedeva l’assunzione della carne e, probabilmente, la quantità consumata era molto più alta rispetto a quella che consumano a Kitava. Si pensa che la maggior parte dei nostri antenati del Paleolitico non aveva accesso alle noci di cocco o al taro, e non sempre poteva pescare il pesce. I nostri antenati erano cacciatori-raccoglitori, mentre i Kitavans sono agricoltori. L’agricoltura non si è sviluppata fino a circa 10.000 anni prima di Cristo.
Quindi le differenze ci sono ed è difficile stabilire con assoluta certezza che l’assenza di alcune malattie sia da attribuire completamente allo stile alimentare di questi popoli. Nonostante questo possiamo dire che i Kitavans sono persone sane e quando c’è la salute gran parte del merito va all’alimentazione.
Cosa ci insegna lo studio sui Kitavans (e anche la loro alimentazione): le nostre conclusioni
In base a quello che abbiamo visto possiamo dire che lo studio di Lindeberg permette di screditare numerose affermazioni. I Kitavans, infatti, seguono una dieta ad alto contenuto di carboidrati, con un sacco di grassi saturi e poche proteine. Nonostante questo sembrano prosperare tranquillamente senza diventare obesi e senza sviluppare un’elevata incidenza di sindrome metabolica. Questo studio è anche la prova contro l’ipotesi di chi sponsorizza una dieta povera di grassi, perché questi ultimi – dicono – avrebbero causato addirittura un’epidemia di obesità!
La verità è che la gente che soffre di obesità ha sostituito i grassi con i carboidrati complessi. Questo studio mostra che una dieta ricca di carboidrati non conduce necessariamente all’obesità, soprattutto se si tratta di carboidrati semplici. Suggerisce che i grassi saturi non devono essere evitati costantemente e che bisogna prediligere in particolare i grassi vegetali anziché quelli di origine animale. La ricerca di Lindeberg sostiene chi consiglia di evitare cibi elaborati e carboidrati raffinati, e rafforza il concetto che gli esseri umani possono sostenere un’ampia varietà di diete.
In pratica, i Kitavans seguono un po’ la dieta Paleo, ma non del tutto. Non sono in sovrappeso e la loro assunzione di calorie è inferiore a quella degli occidentali. Mangiando sano… si mantengono sani! Se anche tu vuoi fare come loro, scegliendo la dieta paleolitica, scarica al più presto il nostro ebook di ricette. Potrai portare in tavola pietanze uniche, deliziose e genuine!
N.B.
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