
La vitamina D
Ci sono due tipi principali di vitamina D :
La vitamina D è un gruppo di pro-ormoni liposolubili costituito da 5 diverse vitamine: vitamina D1, D2, D3, D4 e D5.
Le due più importanti forme nella quale la vitamina D si può trovare sono la vitamina D2 (ergocalciferolo) e la vitamina D3 (colecalciferolo), entrambe le forme dall’attività biologica molto simile. Il colecalciferolo (D3), derivante dal colesterolo, è sintetizzato negli organismi animali, mentre l’ergocalciferolo (D2) è di provenienza vegetale
- La vitamina D2 ( ergocalciferolo ) – che viene sintetizzata dalle piante e non è prodotta dal corpo umano
- La vitamina D3 ( colecalciferolo) – che è contenuta in grandi quantità nella pelle esposta alla luce solare . Può anche essere ingerita da fonti animali
I fattori che influenzano la capacità del corpo di sintetizzare la vitamina D attraverso la pelle si distinguono in base alla latitudine geografica , al periodo dell’anno , all’ ora del giorno , alla presenza di nuvole e / o smog , al contenuto di melanina della pelle , e anche dalla protezione solare che è stato applicata .
Ad esempio , i residenti a 42 ° N di latitudine o superiore sono in grado di sintetizzare la vitamina D attraverso la pelle durante i mesi invernali ( da novembre a febbraio ) .
Negli integratori e negli alimenti , la vitamina D si può essere sia di tipo D2 che D3 .
LA STORIA
La storia della scoperta della vitamina D parte nel 1919 quando venne evidenziato, da Huldschinsky, che bambini affetti da rachitismo guarivano se esposti alla luce ultravioletta. Un risultato simile lo si ottenne nel 1922 da A.F. Hess e H.B. Gutman usando, però, la luce solare e nello stesso periodo venne ipotizzata da Mc Collum l’esistenza di un composto liposolubile essenziale per il metabolismo delle ossa, studiando l’azione antirachitica dell’olio di fegato di pesce dal quale riuscì ad identificare una componente attiva. Già nel 1919-1920 Sir Edward Mellanby era pervenuto ad un’ipotesi simile studiando cani cresciuti sempre al chiuso.
Nel 1923 Goldblatt e Soames riuscirono a dimostrare che quando il 7-deidrocolesterolo, presente nella pelle, viene colpito dai raggi ultravioletti esso dà origine ad un composto avente la stessa attività biologica del composto lipofilo di Mc Collum. La struttura della vitamina D venne identificata nel 1930 da A. Windaus.
FONTI ALIMENTARI
Pochi alimenti contengono quantità apprezzabili di vitamina D. Un alimento particolarmente ricco è l’olio di fegato di merluzzo. Seguono, poi, i pesci grassi (come i salmoni e le aringhe), le uova, il fegato e le verdure verdi.
CARENZA
Le prime alterazioni, in caso di vitamina D sotto la norma, consistono in: diminuzione dei livelli sierici di calcio e fosforo con conseguente iperparatiroidismo secondario ed aumento della concentrazione di fosfatasi alcalina. Successivamente si hanno alterazione dei processi di mineralizzazione con rachitismo (nel bambino) ed osteomalacia (nell’adulto) e debolezza muscolare, deformazione ossea e dolori. Alcuni Studi del 2006 hanno portato alla luce come la carenza di vitamina D possa essere collegata con la sindrome influenzale.
Lascia un commento