Luoghi Comuni Dieta Paleo
E’ vero che nel paleolitico soffrivano di mortalità precoce e la vita media era bassa?
Certo, ma non è colpa dell’alimentazione!
Quando si parla del nostro approccio alimentare Paleo, immancabilmente c’è il paragone con l’uomo che viveva sulla terra prima dell’avvento dell’agricoltura oppure con le (poche) tribù che vivono ancora esattamente come i nostri avi di più di 500 generazioni fa.
Per quanto riguarda le tribù dei giorni nostri sono veramente poche quelle che non hanno una minima contaminazione “occidentale”, quindi molte di loro, per quanto vivano sotto le stelle e si nutrano soprattutto di quanto riescono a procacciarsi nella natura, hanno un discreto sostentamento anche dall’agricoltura e dalla pastorizia.
Direi che il paragone non può essere fatto pienamente.
Come tutti stiamo imparando, i nostri antenati, quelli con cui condividiamo ancora più del 99% del DNA anche se sono passati millenni, si nutrivano di quel che potevano trovare e quello che, chiaramente, era edibile crudo o relativamente cotto (riguardo la cottura e digestione dei cibi, parleremo in seguito): Bacche, piccoli frutti, semi, radici, foglie, carni.
I cereali e legumi, se capitavano, erano consumati talmente raramente ed in quantità talmente irrisorie che potremmo dire che non avevano alcun effetto a lungo termine, diciamo pochissimi grammi.
Inoltre erano diversi dalla manciata di specie che l’industria non ha fatto estinguere, perché dovete sapere che se prima esistevano migliaia di specie, ora hanno salvato solo quelle adatte alla panificazione.
Stessa cosa per il latte, provate voi a mungere un animale selvatico se ci riuscite!
Trovatelo incinto, avvicinatevi e mungetelo, vorrei vedere se berreste latte o il vostro sangue.
Ma veniamo ai Luoghi Comuni, la prima cosa che potrebbero dire riguardo la vita dei “primitivi”, è che era molto breve e dura, la mortalità infantile era elevata e la vita media bassissima.
Nel paleolitico si moriva per cause ora pressoché sconfitte (almeno nelle società più avanzate): infezioni virali, infanticidi, assideramento, carestie.
Non dimentichiamo che si era predatori o prede, sicuramente qualche nostro bis-bis-bis nonno avrà certamente sfamato qualche bestiaccia.
Quindi, pancia non sempre piena, batteri, stress (quello vero, non quello moderno, che ha basi ridicole), freddo e via dicendo, erano le cause che rendevano dura la vita dei nostri cari primitivi.
Loro però non conoscevano i malanni della società moderna: obesità, tumori, carie, diabete, ipertensione, dipendenza da medicine e via dicendo.
Essendo che al giorno d’oggi la verità sta immancabilmente, anche se lentamente, affiorando, abbiamo la possibilità di vivere veramente alla grande.
Mangiando secondo genetica, eliminati i problemi ambientali (abbiamo tutti un tetto sulla testa e i pasti assicurati, ad esempio) e facendo attività fisica, ci assicureremo una vita grandiosa. Provare per credere.
Ditemi una cosa, ditela a voi stessi, secondo voi è normale che noi siamo l’unica specie sulla terra che si costringe a vivere in cattività e contro la propria natura ed i propri istinti e si ammala così spesso? Che vita è quando dipendi da medici e medicine? Si tratta di accanimenti terapeutici, non è più vivere ma sopravvivere a stento.
A noi non sta bene vivere così. E a voi?
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